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Questo progetto trae ispirazione dall’opera di Alphonse Mucha, un'artista da me prediletto e amato. La sua arte è rappresentativa di quello stile che, dai primi del novecento, si diffonderà in tutto il mondo con il nome di Stile Liberty e sarà conosciuto in Francia con il nome di Art Nouveau. Uno stile fortemente ornamentale, caratterizzato dal gusto per composizioni armoniose, forme sinuose, colori tenui, linee eleganti, fluide, morbide e asimmetriche, sprigionanti così un movimento ricco d’energia atto ad indagare le radici misteriose e segrete della natura. Fiori, trame arabescate di origine vegetale incorniciano infatti slanciate figure femminili dai lunghi capelli fluenti. La donna assume un ruolo di protagonista d’eccellenza nell’immaginario dell’Art Nouveau così come nel clima sfavillante, spensierato e godereccio della Belle Époque durante il quale questo movimento artistico si sviluppa. A cavallo tra ‘800 e ‘900, l’emancipazione della donna contrasta il conservatorismo morale a favore dell’eleganza unita all’erotismo. La figura femminile prende maggiore credito e si afferma nel nuovo panorama sociale. È forte, decisa e intraprendente ma non perde il suo tocco raffinato e sensibile. Mucha coglie perfettamente lo spirito del cambiamento e lo riversa nella rappresentazione delle figure femminili protagoniste dei suoi manifesti pubblicitari. Chi sono le donne di Mucha? Sono donne sensuali, sinuose, dalle forme morbide e dai volti gentili, bellezze eteree, idealizzate, ultraterrene. Ricordano delle dee sacre o delle antiche regine, circondate da un’aura di esotismo e misticismo. Eppure in ognuna di loro, assieme a questa natura eterea si affianca quella di una terribile e irresistibile femme fatale. Colta in pose morbide studiate per esaltarne la dinamicità e la carica avvolgente, accompagnata dalle movenze eleganti ed armoniose delle ampie tuniche quasi principesche, avvolta dalle curve sinuose dei lunghissimi capelli che si abbandonano molli nel vuoto, Mucha trasfigura in arte la donna del suo tempo, libera ed emancipata. Figure femminili disinvolte e accattivanti raccontano una vita quotidiana festosa, riassumono in sé la nuova immagine della donna moderna. Donne vere, viziose, soddisfatte e assorbite dai piaceri mondani della Parigi fin de siècle, sicure di sé, autoritarie, coscienti del loro fascino, si impongono in tutto il loro abile savoir-faire da civettuole dame da salotto. Donne forti, fiere, eroiche, ambiziose e combattive, austere e allo stesso tempo accoglienti, dallo sguardo intenso, seducente, sfuggente, che le rende magnetiche e allo stesso tempo misteriose, indecifrabili, inavvicinabili. Donne contemporanee dunque, calate nelle vesti di ninfe d’altri tempi, si adagiano lentamente, ingioiellate e compiaciute, occhi e labbra leggermente socchiusi, incastonate come delle sante in perfette e trionfanti composizioni di arabeschi e ricche aureole floreali. Nel dipingere una bellezza realistica ma allo stesso tempo ultraterrena, Mucha riesce a ottenere un originalissimo connubio tra sfera sacra e sensualità.